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Nell’energia… L’energia solare associata alla radiazione solare, rappresenta la fonte primaria di energia sulla terra e da essa sono derivate quasi tutte le altre forme di energia quali i combustibili fossili, l’energia eolica, quella del moto ondoso, l’idroelettrica e l’energia da biomassa. Uniche eccezioni le fonti di energia nucleare, geotermica e delle maree.

La quantità di energia solare che arriva sul suolo terrestre è quindi enorme, circa diecimila volte superiore a tutta l'energia usata dall'umanità nel suo complesso, ma poco concentrata, nel senso che è necessario raccogliere energia da aree molto vaste per averne quantità significative, e piuttosto difficile da convertire in energia facilmente sfruttabile con efficienze accettabili.

Per il suo sfruttamento occorrono prodotti tecnologici in genere di costo elevato che rendono attualmente l'energia solare più costosa rispetto ad altri metodi di produzione dell'energia. Lo sviluppo di tecnologie che possano rendere economico l'uso dell'energia solare è un settore della ricerca molto attivo con l’intento di ottimizzare la produzione di energia pulita.

Nella spettroscopia... La radiazione ultravioletta (UV) è una radiazione con lunghezza d’onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall’occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi x. Il nome deriva dal fatto che il violetto è l’ultimo colore ad alta frequenza visibile dello spettro percepito dall’occhio umano.

Molti animali e soprattutto insetti, come le api, possono vedere i colori ultravioletti spesso visibili, ma solo per loro, in molti fiori. Il sole emette luce ultravioletta (UV) nelle tre bande, A,B,C. Ma questi ultimi due arrivano sulla terra assorbiti dall’atmosfera in una minima arte del 2 o 3 per cento.

I raggi UV-B sono ritenuti responsabili di tumori della pelle, come il melanoma. I raggi UVA sono i meno dannosi e vengono anzi utilizzati nella elioterapia, in quanto inducono la produzione di vitamina D, ma richiedono comunque diversi tipi di difesa dall’ irradiazione sia per la pelle che per gli occhi.

Per quanto riguarda l’epidermide, come difesa contro la luce ultravioletta, il nostro corpo, anche dopo una breve esposizione, rilascia melanina, un pigmento scuro in quantità diverse secondo il tipo di pelle.

Per i nostri occhi, invece, occorre una protezione adeguata per l’epitelio centrale ed i mezzi diottrici oculari, come il cristallino e la retina attraverso l’uso di lenti protettive. Materiali vetrosi od in resina, consentono un assorbimento nello spettro dei 330 nm e, con adeguate colorazione, la trasmissione degli UV viene bloccata fino al valore massimo di 400nm.

In modo da poter evitare l’ “uvite” patologia di grande attualità e “politicamente corretta”…

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